Personaggi della cultura che si sono distinti ed hanno valorizzato le isole Ponziane.

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  • Enzo (Vincenzo) Biclungo

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    Enzo (Vincenzo) Biclungo

    è un artista nato a Napoli il 24 novembre 1944 e diplomato all’Istituto d’Arte di Napoli. Ha poi frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ha avuto come maestri Bresciani, Verdecchia, Notte, Striccoli e Chiancone. In seguito si è formato alla scuola di Leon Giuseppe Buono, dimostrando di essere un degno continuatore della scuola Puteolana di cui il grande maestro era caposcuola.

    Dopo aver vissuto e lavorato all’estero in paesi come Stati Uniti, Francia, Germania, Olanda, Inghilterra e il Canada, Enzo Biclungo è tornato in Italia, dove ha ripreso la sua ascesa come artista tenendo numerose mostre personali in tutta la penisola. Le sue opere hanno ottenuto successi di critica e di vendita e il suo talento e la grande versatilità lo hanno reso uno degli artisti più richiesti sia in Italia che all’estero.

    Le opere di Enzo Biclungo fanno parte di importanti collezioni italiane e straniere, dimostrando la sua notevole influenza nel mondo dell’arte contemporanea.

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  • Valentino White

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    Valentino White

    pagina in lavorazione

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  • Ettore Settanni

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    Ettore Settanni

    pagina in lavorazione

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  • George McConkey

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    George McConkey

    George McConkey
    was born in Howth, Co. Dublin. His family have lived in Howth for four generations and his father was connected with the local Lifeboat and when George reached 17 years’ of age he also joined the crew of the Lifeboat and took part in many rescues, includine one when the crew were awarded medals for a very dangerous rescue. At an early age he began to draw and with the encouragement of another Artist he attended the National College of Art in Dublin. He then went on to paint in oils and when his father died he decided to become a full-time Artist. With the aid of his wife Phyllis he opened his own Gallery in Howth which they have been running for the past thirty years. He now has many paintings in the U.S., Europe and places as far away as Australia. His forte is marine painting, based upon his early experience of the sea and boats. Because he works from his own Gallery the main collectors of his paintings are are in or around Dublin. He ha salso completed commissions from Banks and other Corporate Institutions.

     

    George McConkey
    è nato a Howth, nei pressi di Dublino. La sua famiglia vive a Howth fin da quattro generazioni e suo padre era membro della locale stazione di salvataggio marittima. Quando George compì i 17 anni, anch’egli ne fece parte, intervenendo in molte azioni, compreso quella in cui la squadra meritò una medaglia per un salvataggio molto rischioso. Ancora giovane cominciò a disegnare e incoraggiato da un altro artista, frequentò il Collegio d’Arte Nazionale di Dublino. Quindi si dedicò alla pittura a olio e quando suo padre morì, decise di fare l’artista a tempo pieno. Con l’aiuto di sua moglie Phyllis, aprì una propria galleria a Howth, che gestiscono da trent’anni. Ora molti suoi dipinti sono negli Stati Uniti, in Europa e in altri paesi lontani come l’Australia. Il suo forte è la pittura delle marine, basata sulle sue giovanili esperienze di mare e di barche. Poiché lavora per la propria galleria, i principali acquirenti delle sue opere sono di Dublino e dintorni. Ha pure lavorato su commissione per alcune banche e altri istituti corporativi. (tradotto dal prof. Silverio Lamonica)

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  • Paul Thek

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    Paul Thek

    Paul Thek
    (2 novembre 1933 – 10 agosto 1988) è stato un artista americano attivo come pittore, scultore e creatore di installazioni sia negli Stati Uniti che in Europa. Nel corso della sua vita, ha esposto numerose installazioni e opere scultoree.
    Dopo la sua morte, il suo lavoro è stato ampiamente esposto in Europa e negli Stati Uniti, e oggi è conservato in numerose collezioni prestigiose.

    In Italia, Thek ha vissuto a Roma, a Palermo, ma soprattutto a Ponza, dove ha trascorso il periodo più creativo della sua produzione artistica, dal 1969 al 1976. Oggi, è considerato uno dei più importanti artisti moderni e un precursore ed ispiratore di correnti significative dell’arte contemporanea.

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  • Gino Guida

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    Gino Guida

    Gino Guida
    Nasce a Napoli nel 1932. 
    Del luogo di nascita gli resta solo l’amore per la pittura napoletana del Seicento; è a Roma che compie gli studi classici e si diploma al Liceo Artistico; lascia la Facoltà di Architettura ed ha diverse esperienze nel campo dei fumetti, dei cartoni animati e della scenografia cinematografica. Nel 1957 inizia a dipingere, decidendo di intraprendere a tempo pieno il mestiere di pittore. Nel 1960, con Marcello Confetti, Paolo Ganna, Piero Guccione, Carlo Quattrucci, Pino Reggiani, Aldo Turchiaro e Pasquale Verrusio forma il gruppo figurativo romano “Libertà-Realtà” in reazione all’”informale” imperante.
    Alla fine del 1963 va a vivere a Testaccio nello stesso stabile dove sono anche Giovanni Checchi e Carlo Quattrucci ai quali lo lega, se non un sodalizio artistico, una profonda amicizia. Del 1965 è la prima personale alla galleria “Il Girasole” di cui è tra i fondatori insieme a Amadio, Checchi, Ciai, Capotondi, Eustachio, Gaetaniello, Guiotto, Patella, Provino, Sarnari, Vaiano ed al critico Giorgio Di Genova. Sono opere ancora più impregnate di luce: una luce bianca, accesa, onnivora, diverse da quelle precedenti, più materiche ed espressioniste. Presentandolo in catalogo, Vespignani, cui lo legherà una duratura amicizia, rilevava la sua principale originalità nella luce astratta, metafisica, intrecciata di stupore, mistero, atemporalità.

    1973 – vince il Premio Suzzara (ex aequo con Titonel e Vangi) con “Francesco tra gli scogli di Ponza”

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  • Giuliano Massari

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    Giuliano Massari

    Giuliano Massari
    Nato e vissuto a Roma dal dicembre 1930 dove è stato contitolare di uno Studio Associato di Architettura e Urbanistica fino all’anno 2000. Dagli anni 50 frequenta l’isola di Ponza della quale ha seguito vicende e modificazioni e che spesso ha preso a soggetto di esperienze grafiche.
    1991 serigrafia policroma – sintesi ponzese.
    1994 serigrafia policroma – processione di San Silverio.
    2001 si è interessato di uno studio-ricerca sull’isola di Zannone pubblicandone gli atti.

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  • Herbert Breiter

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    Herbert Breiter

    Herbert Breiter
    (1927 – 1999)
     Herbert Breiter nacque nel 1927 a Landeshut, tra i Monti dei Giganti, in Slesia. Nel 1944 fu chiamato alle armi. Due anni dopo presentò domanda di ammissione alla Scuola d’Arte di Salisburgo: requisito essenziale per ottenere il permesso di soggiorno in Austria come apolide. Diventò cittadino austriaco nel 1947. Nel frattempo si guadagnava da vivere dipingendo, con piccoli lavori artigianali e come maestro di sci. Fu allievo del pittore Max Peiffer-Watenphul. Si legò alla pittrice Agnes Muthspiel (vedi) fino al 1958; con lei effettuò numerosi viaggi in Italia, soprattutto a Ponza nella prima metà degli anni ’50. Nel 1951 fu membro fondatore del “Gruppo di Salisburgo”. Amava dipingere i paesaggi del Mediterraneo: mare, uliveti, vigneti dell’Italia, della Stiria meridionale, della Penisola di Mani (Grecia) che erano per lui il simbolo della stessa vita. Nel 1968 fece ritorno a Ponza con la nuova compagna Burgj Lobisser che aveva sposato due anni prima; dipinse altri scorci di quest’isola che si trasformava sotto l’incalzare del turismo. Morì a Salisburgo nel 1999.

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  • Roberto Sambonet

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    Roberto Sambonet

    Roberto Sambonet
    (Vercelli, 2.1.1924 – Milano, 28.11.1995)

    Sambonet studia architettura all’università di Milano e nel 1946 si è dedicato alla pittura. Negli anni ’50 in anticipo, dopo avere avuto molto successo in Europa ed in Brasile come il pittore di maniera, ha deciso di passare soprattutto nel disegno aprendo uno studio a Milano. Nel 1953 lavora con Alvar Alto e nello stesso anno la sua famiglia avvia una fabbrica moderna che produce sofisticati articoli in acciaio inossidabile. Dal 1954 anche Roberto Sambonet viene coinvolto nell’attività famigliare progettando oggetti che hanno fatto scuola: le piastre d’acciaio, il cutlery e il fish-kettle famoso per eccellenza. Ha lavorato per altre aziende usando una gamma di materiali quale vetro, cristallo e porcellana. Ha partecipato a Milano all’ottava Triennale del 1956. E da allora fino al 1960 è stato art-director dello Zodiac. Suoi lavori importanti furono realizzati per La Rinascente, Pirelli, Alfa Romeo e la stessa azienda di famiglia Sambonet. Ha ricevuto il premio Compasso d’Oro durante gli anni 1956, 1970, 1979 e 1995. Folgorante è stata la sua prima visita all’isola di Ponza che è stata di ispirazione artistica. Tra i tantissimi disegni, acquerelli e schizzi ha pubblicato due lavori dedicati alla nostra isola, Ponza isola del Tirreno e Schizzi Mediterranei.

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  • Tommaso Lamonica

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    Tommaso Lamonica

    Tommaso Lamonica
    (1918 – 1987)
     Nacque a Ponza il 13.04.1918. Conseguì il Diploma di Abilitazione Magistrale nel 1939 e l’anno successivo fu avviato alle armi col grado di sottotenente. Partecipò alla campagna d’Africa; catturato dagli inglesi, scontò la prigionia in India dove imparò la lingua inglese ed ebbe l’occasione di incontrare il Mahatma Gandi, grazie al benestare degli inglesi. Come riferì in seguito, quell’incontro lo arricchì nell’animo. Nel 1946 fu rimpatriato e l’anno seguente iniziò la carriera di maestro elementare, quale vincitore di concorso, prima a Borgo Montello (Latina) e poi a Ponza, dove diresse il Centro di Lettura e d’Informazione; organizzò anche un corso di lingua inglese di cui si avvalsero soprattutto i suoi concittadini emigranti verso gli USA. Dal 1952 al 1956, durante la prima amministrazione del Dott. Sandolo, fu consigliere comunale di minoranza. In quel periodo strinse amicizia con numerosi artisti stranieri: pittori austriaci, tedeschi, svedesi, che gli trasmisero la passione per la pittura; scrittori (tra cui H. Von Kramer autore di San Silverio), il musicista americano David Diamond e tanti altri, come lo scrittore italiano Ettore Settanni, tanto che la casa di Via Padula diventò un vero e proprio centro interculturale. Nel 1958 si trasferì a Mortara (Pavia) dove ricevette l’incarico (da parte della Giunta Municipale) di riordinare la Biblioteca Civica e che diresse per qualche anno. Nel 1963 si sposò con una collega palermitana da cui divorziò nel 1974. L’anno prima subì un’operazione di laringectomia che gli cambiò l’esistenza. Ritornò da pensionato a Ponza dove non smise di dedicarsi allo studio, specie del dialetto ponzese e alla composizione di poesie. Con DPR 9.07.1975 ricevette il Diploma di Benemerenza di Prima Classe, “con facoltà di fregiarsi della Medaglia d’Oro, per l’opera particolarmente zelante ed efficace svolta a favore dell’istruzione elementare e dell’educazione infantile”. Suoi scritti furono pubblicati in alcune riviste letterarie (Omnia, L’Eco del Parnaso) in riviste locali (Ponza Mia, Vivere Ponza, Ischia Oggi, il Bollettino dell’EPT di Latina, diretto da P.G.Sottoriva, e il Meridionale Italiano su cui pubblicò anche un’intervista al pittore Guttuso). Nel 1978 pubblicò la raccolta di poesie “Isole e Acque” – Lalli Editore, con prefazione del Prof. Cesare Claudio Secchi, direttore del Centro Studi Manzoniano di Milano. Ottenne numerosi attestati di riconoscimento in vari premi letterari a Pompei, Genova, Venezia, Bologna e, infine, il “Premio Viareggio Incontri”, quale “eminente personalità della cultura” (alla premiazione presenziò anche il Sindaco di Ponza, Prof. Ferraiuolo). Nel 1986 subì un nuovo intervento chirurgico a causa del distacco della retina che gli ridusse enormemente la capacità di leggere. Dover rinunciare alla lettura fu un dolore ancora maggiore rispetto a quello della perdita della voce. Morì il 14.06.1987 presso l’ospedale Dono Svizzero di Formia. Altra opera pubblicata (postuma) “L’isola di palma che s’inciela” – poesie – Tipolito Epomeo – Forio 1989.

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  • Gennaro Mazzella

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    Gennaro Mazzella

    Gennaro Mazzella
    (Ponza 1916 – Roma 1973)
    , poeta, studioso, attore e scrittore di teatro. Vissuto per un decennio a Roma, a cavallo della seconda guerra mondiale, maturò una rilevante esperienza culturale cimentandosi, con lusinghieri risultati, in teatri di avanspettacolo assieme ad attori come Totò e Riento. Rientrato nell’isola nativa, fu il primo studioso a preoccuparsi del recupero del dialetto ponzese (di origine campana), dando vita ad una sistematica ricerca linguistica e a una folta produzione in vernacolo. I suoi studi hanno permesso di salvare dall’oblio un prezioso patrimonio filologico, oggi in parte scomparso. Nel primo dopoguerra organizzò e diresse una compagnia teatrale, per la quale redisse commedie brillanti in cui trafuse la ricchezza delle antiche tradizioni ormai in declino. A metà degli anni sessanta fondò e diresse la rivista Ponza Mia, arricchendola di vivaci bozzetti di vita con figure soffuse di incantata spontaneità che restano nella memoria.Le sue composizioni, in poesia e in prosa, alcune delle quali si rifanno ai ritmi delle antiche ballate ponzesi, sono uno spaccato di vita isolana di una volta: la immaginosa vita dei pescatori, l’hobby della caccia visto attraverso l’ottica dei cani che si affannano appresso ai loro padroni, di cui rivelano il carattere spesso dispotico e stravagante, l’esperienza del primo cinema per un’arzilla vecchietta di ottant’anni, il ritorno di un emigrante dagli Stati Uniti, la rievocazione della vita di San Silverio, papa e martire, patrono di Ponza, tutto diventa racconto gioioso di una vita sana, ancorata ai bisogni e ai sentimenti primordiali.

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  • Augusto Vanarelli

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    Augusto Vanarelli

    Augusto Vanarelli
    (1913 – 1980)
     Inizia a dedicarsi alla pittura negli anni ’30 partecipando alle più significative rassegne d’arte dell’epoca. Nel 1938(?) vince I Littoriali dell’arte e il “Concorso affresco” ai Prelittoriali del 1940; partecipa alla IV Quadriennale d’Arte di Roma del 1943; vince I e II grado del concorso “Opera Decorativa Bassorilievo” per la Stazione Termini di Roma, nel 1948. Dalla metà degli anni ’40 si avvicina alla scultura e passa alla pittura astratta. Trascorre svariati periodi a Parigi, collaborando nel con l’arch. Lafon nel 1948 e in seguito partecipando a più manifestazioni d’avanguardia. Dai primi anni ’50 si dedica al design e all’architettura degli interni curando sia la progettazione degli ambienti che dei componenti per l’arredamento (porte, mobili, maniglie, lampade, ecc.), che realizza esclusivamente per ogni singolo lavoro. Seguita a partecipare a svariati concorsi di pittura e scultura. Nel 1953 vince il Premio Marzotto Manerbio per la pittura; nel 1957, Premio Acquisto XX Biennale Nazionale di Milano, Palazzo della Permanente. Si definisce prevalentemente “pittore”, anche se dalla metà degli anni ’50 si dedica alla sperimentazione e all’uso di metalli, laminati, resine, metacrilati, superfici speculari e rifrangenti, che caratterizzeranno tutto il percorso artistico seguente. Nel 1964 vince il I grado del Concorso Nazionale per il Monumento alla Resistenza a Mantova e nel 1968 il I premio del Concorso Nazionale di scultura “Centro Turistico di Assisi”. Nel 1969, realizza i “DIPINTI RIPETIBILI”, quadri dalle forme essenziali e dai colori uniformi stesi a spatola, creati per essere numerati e riprodotti in serie dallo stesso autore. Ai primi anni ’70 appartiene la serie “EROS DESIGN”, incisioni su cartone e acciaio, ai quali seguono i “MULTIPLI PER L’ARREDAMENTO” del 1971-73, quadri-scultura in metallo, laminato, resina, anch’essi numerati per soggetto. Nel 1971, vince il Concorso Nazionale di Scultura per la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma – Castro Pretorio.

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