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George McConkey
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George McConkey
was born in Howth, Co. Dublin. His family have lived in Howth for four generations and his father was connected with the local Lifeboat and when George reached 17 years’ of age he also joined the crew of the Lifeboat and took part in many rescues, includine one when the crew were awarded medals for a very dangerous rescue. At an early age he began to draw and with the encouragement of another Artist he attended the National College of Art in Dublin. He then went on to paint in oils and when his father died he decided to become a full-time Artist. With the aid of his wife Phyllis he opened his own Gallery in Howth which they have been running for the past thirty years. He now has many paintings in the U.S., Europe and places as far away as Australia. His forte is marine painting, based upon his early experience of the sea and boats. Because he works from his own Gallery the main collectors of his paintings are are in or around Dublin. He ha salso completed commissions from Banks and other Corporate Institutions.George McConkey
è nato a Howth, nei pressi di Dublino. La sua famiglia vive a Howth fin da quattro generazioni e suo padre era membro della locale stazione di salvataggio marittima. Quando George compì i 17 anni, anch’egli ne fece parte, intervenendo in molte azioni, compreso quella in cui la squadra meritò una medaglia per un salvataggio molto rischioso. Ancora giovane cominciò a disegnare e incoraggiato da un altro artista, frequentò il Collegio d’Arte Nazionale di Dublino. Quindi si dedicò alla pittura a olio e quando suo padre morì, decise di fare l’artista a tempo pieno. Con l’aiuto di sua moglie Phyllis, aprì una propria galleria a Howth, che gestiscono da trent’anni. Ora molti suoi dipinti sono negli Stati Uniti, in Europa e in altri paesi lontani come l’Australia. Il suo forte è la pittura delle marine, basata sulle sue giovanili esperienze di mare e di barche. Poiché lavora per la propria galleria, i principali acquirenti delle sue opere sono di Dublino e dintorni. Ha pure lavorato su commissione per alcune banche e altri istituti corporativi. (tradotto dal prof. Silverio Lamonica) -
A malapena si vede l’isola di Ponza
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A malapena si vede l’isola di Ponza
Anno: 2017.06.xx
Autore: Gabriella Nardacci
Descrizione: storia di un segreto che tocca il cuore e la vita di quattro personaggi principali: Cristina, la protagonista, narra in prima persona le vicende della sua “vita normale” e lo fa seguendo le tracce del romanzo di formazione classico in cui la narrazione si risolve sempre con una catarsi dei personaggi… -
Il mistero di Ponza
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Il mistero di Ponza
Anno: 2017.06.xx
Autore: Paolo Iannuccelli
Descrizione: la pubblicazione tratta la triste vicenda dell’operaio Luigi Feola deceduto nel 1907 in West Virginia. La compagnia assicuratrice erogò una somma consistente giunta a destinazione ma mai riscossa dai familiari. Un giallo mai risolto. -
Monografia per le isole del Gruppo Ponziano
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Monografia per le isole del Gruppo Ponziano
Anno: 2017.06.1
Autore: Giuseppe Tricoli
Descrizione: terza ristampa anastatica -
Telegono
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Telegono – Il figlio di Ulisse nato a Ponza
Anno: 2017.05.xx
Autore: Gino Usai
Descrizione: poemetto epico in otto canti. -
…ET…ATQUE
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…ET…ATQUE
(e tacque)Anno: 2017.05.1
Autore: Salvatore Bonadonna, Arianna Brunelli, Paolo Camilletti, Francesco De Luca, Roberta Giannini, Luisa Guarino, Silverio Lamonica, Giuliano Massari, Egidio Orlandi, Gabriele Panizzi
Descrizione: breve relazione sul cambiamento architettonico del Porto Borbonico. -
Un adulterio
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Un adulterio
Anno: 2017.05.xx
Autore: Edoardo Albinati
Descrizione: «Quello che stava accadendo poteva accadere solo a loro due insieme in quel momento: il dondolio della barca, il cielo muto, il blu insensato, la paura che li univa, quel torpore sottile e insistente sotto il quale l’eccitazione fisica era pronta a risvegliarsi di nuovo, e poi di nuovo e poi di nuovo»Alcune storie richiedono anni per compiersi, altre bruciano in un breve arco di tempo e in uno spazio che più è ristretto più le rende intense. Mentendo ai loro coniugi e forse anche a se stessi, i due protagonisti di questa storia rubano un fine settimana alla vita ordinaria, per consumare una passione nata da poco. A fine estate, s’imbarcano su un aliscafo che li porterà su un’isola dove il tempo è fermo e aspetta solo che gli amanti tocchino terra per animarsi. È un gesto rischioso, il loro, una febbre violenta, una prova da superare: ma la felicità sembra così vicina che basta allungare una mano per toccarla. Di Erri e Clementina, in fuga da tutto e al tempo stesso prigionieri dell’isola, Albinati non racconta la storia per intero ma si limita a mostrarci alcune foto, scattate nei vari momenti della loro avventura, da riguardare di nascosto e cancellare in fretta. È un racconto vibrante, sensuale, semplice e crudelmente sincero, anche se costruito su bugie, e le sue pagine esatte ed emozionanti si rivolgono a tutti noi: quelli a cui è capitato di vivere una relazione clandestina, quelli che serenamente la escludono o la rifuggo- no, quelli che in segreto la desiderano. Cosa ci attrae in una persona appena conosciuta? Perché quello che già abbiamo non ci basta? Che succede all’amore quando va tenuto nascosto?
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Cucina di Ponza
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Cucina di Ponza
Anno: 2017.05.1
Autore: Silverio Mazzella, Pina Di Meglio, Gennaro Mazzella
Descrizione: piccolo ricettario di piatti locali. -
L’isola riflessa
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L’isola riflessa
Anno: 2017.05.xx
Autore: Ramondino Fabrizia
Descrizione: (RISTAMPA) Ventotene è un’isola battuta dal vento che sembra trascinare con sé pensieri, ricordi, memorie di prigionieri e di fuggiaschi, di pirati e di santi. Con il lavoro degli schiavi, i romani vi costruirono grandi opere in muratura. Durante il fascismo vi soggiornarono numerosi confinati politici. L’io narrante trascorre a Ventotene due stagioni, una primavera e un autunno. E’ un viaggio tormentato in cui la vicenda personale e i fantasmi della storia si intrecciano in un continuo rimando di drammi grandi e piccoli, di gioie impreviste e di utopie improbabili, come quando nel Settecento l’isola venne popolata da detenuti che lo spirito dei Lumi voleva rieducare. -
Nino Maffezzoni Confinato a Ponza
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Nino Maffezzoni Confinato a Ponza
Anno: 2017.04.29
Autore: Giancarlo Maculotti
Descrizione: venni condotto da due militi e dal capitano di servizio… Fermatomi a metà scala il milite spiegò – con mia grande meraviglia – di avermi condotto là per avermi veduto al momento dell’appello sorridere mentre un confinato salutava romanamente. Il capitano senza aspettare mie spiegazioni mi diede un forte pugno sulla faccia dicendo che avrebbe avuto piacere a far di me una frittata. Poi –dopo avermi chiesto il nome – mi rimandò in camerata. Ora io nego nel modo più assoluto di aver sorriso per il saluto romano fatto dal confinato… -
Racconti e Leggende
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Racconti e Leggende
dell’isola dei pescatori
Anno: 2017.04.19
Autore: Silverio Mazzella
Descrizione: Ponza negli acquerelli di Silverio Mazzella -
Non volevo morire così
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Non volevo morire così
Anno: 2017.04.xx
Autore: Pier Vittorio Buffa
Descrizione: Il comunista Rocco Pugliese, ucciso dai secondini dell’ergastolo di Santo Stefano. Il partigiano greco Giorgio Capuzzo che aveva combattuto contro gli italiani. Il soldato albanese che aveva disertato. L’uomo che aveva ucciso per amore. Vite di detenuti e di ergastolani finite dentro le mura del carcere di Santo Stefano, chiuso nel 1965, che oggi raccontano cosa è stata la ‘tomba dei vivi’. Vi furono imprigionati ladri, assassini e innocenti. E anche uomini come Sandro Pertini e Umberto Terracini, condannati dai tribunali speciali fascisti.
A un miglio di mare, Ventotene, l’isola confinaria dove Mussolini fece rinchiudere gli oppositori. La raccontano le storie di Mario Maovaz, il giellista triestino bibliotecario del confino. Dell’anarchico Gigino lo Stipettaio (si narra che nel sottofondo di un suo mobiletto sia uscita dall’isola una copia del Manifesto per l’Europa). Di un altro anarchico poi morto in un lager, Giovanni Domaschi. Uomini che, insieme ai futuri protagonisti dell’Italia democratica, hanno lottato, studiato, fatto politica.
È per tutto questo che a Santo Stefano e Ventotene si incrociano i destini dell’Italia, dell’Europa e delle migliaia di uomini costretti a viverci. Con loro rileggiamo i grandi fatti della storia come in una lente di ingrandimento per cogliere particolari sfuggiti o ignorati, rivedere giudizi stereotipati.