Giuseppe Tricoli

Giuseppe Tricoli
(Lipari 1810 – Ponza 1871). 

Dopo le prime esperienze lavorative e l’incarico da scrivano nella cancelleria della Giudicatura tra il 1831 ed il 1838, viene coinvolto nella vita amministrativa isolana ed inizia ad avvicinarsi alla politica formando un suo gruppo che viene mal visto dal soprintendente di Gaeta e della polizia; viene così allontanato dall’isola fino al 1842. Quando fece ritorno a Ponza continuò le agitazioni contro il sindaco dell’isola e nel 1850 venne esiliano nuovamente per la seconda volta. Durante il periodo di esilio frequenta varie biblioteche ed approfondisce le sue ricerche sui testi relativi all’Arcipelago. Due anni dopo ebbe il permesso di tornare sull’isola grazie all’interessamento del Capitano Gaetano D’Ambrosio. Nel 1850 pubblica “Disciplina per il servizio ecclesiastico del comune di Ponza”. Nel 1851 stampa “Maria Criscuolo contro il clero di Ponza” e “Piaghe sull’Amministrazione Municipale di Ponza”. Nel 1855 inizia la stesura della “Monografia per le isole del gruppo ponziano” che vedrà la luce solo nel 1859. Successivamente all’Unità d’Italia continua a scrivere ancora qualcosa su personaggi e vicende della vita politica isolana fra cui “Il martirio politico del De Flamenis” e “Ponza e la famelica famiglia Vitiello”. Nel 1865, il tuo ultimo lavoro, “Richiamo per l’elezione amministrativa in Ponza” con il quale riuscì ad aprire un’inchiesta presso il Ministero di Grazie e Giustizia che diede ragione alle denuncie di cattiva amministrazione e nello stesso anno viene eletto sindaco di Ponza. Muore a Ponza il 19 luglio 1871.

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